ATTENZIONE! Le risposte seguenti sono semplicemente di carattere informativo e non hanno alcun valore legale.

Lo Studio D'Alessandris è esonerato da ogni responsabilità per un uso improprio delle stesse.

 

Conto Energia Termico

Clicca qui per leggere le FAQ ufficiali pubblicate sul sito del GSE

Chi deve essere l’intestatario delle fatture? Chi deve effettuare i bonifici di pagamento?

24/07/2013. Le fatture devono essere intestate al Soggetto Responsabile, che deve essere anche l’intestatario del C/C da cui è effettuato il bonifico bancario per il pagamento delle spese di realizzazione degli interventi.

Le Onlus possono accedere all’incentivazione? 

24/07/2013. No, perché non ricadono in nessuna delle categorie di soggetti ammessi individuate dal D.M. 28 dicembre 2012. 

L’intervento deve essere eseguito da un installatore avente particolari requisiti tecnico professionali?  

24/07/2013. Sì, il tecnico che esegue l’intervento deve possedere i requisiti professionali di cui all’articolo 15 del D.Lgs. 28/11 e attestare il rispetto della normativa tecnica di riferimento ai sensi dell’articolo 7 del D.M. 37/08.

Cosa può comportare, ai fini della richiesta, la mancata presentazione delle fotografie dei lavori ante-operam e in corso d’opera, ove previste?  

24/07/2013. La mancata presentazione delle fotografie dei lavori ante-operam e in corso d’opera comporta il rigetto della richiesta di incentivo. 
Fanno eccezione gli interventi conclusi in data antecedente alla pubblicazione delle Regole Applicative (9 aprile 2013) e successivamente al 3 gennaio 2013, per i quali sono sufficienti le fotografie post-operam. 

L’incentivo è cumulabile o alternativo alla detrazione fiscale? 

24/07/2013. Gli incentivi del “Conto Termico” non sono cumulabili con altri incentivi statali, comprese le detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione edilizia previsti dalla legge 27 dicembre 1997, n. 449 e s.m.i., le detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, di cui alla legge 27 dicembre 2006, n. 296 e s.m.i.. 

E’ possibile richiedere al GSE gli incentivi in relazione a interventi realizzati in proprio? 

24/07/2013. Le spese di esecuzione dei lavori in proprio (manodopera, progettazione, ecc.) non sono computabili ai fini degli incentivi in quanto non documentabili mediante fattura. Le ESCO devono documentare le spese per l’esecuzione dei lavori (manodopera, progettazione, consulenza, ecc.) nell’ambito del contratto con il Soggetto privato o con la Amministrazione pubblica.

Come vengono erogati gli incentivi? 

24/07/2013. Gli incentivi sono erogati dal GSE nella forma di rate annuali costanti. 
Le rate possono essere 2 o 5, in funzione della tipologia di intervento. 
Il GSE provvede, tramite bonifico bancario a favore del Soggetto Responsabile, alla liquidazione su base annuale degli importi dell’incentivo, ripartito in rate annuali secondo quanto indicato nella tabella allegata alla scheda-contratto.
Nel caso di ammontare totale dell’incentivo non superiore a 600 euro, la liquidazione avviene con unica rata. 
L’incentivo erogato ha natura di contributo in conto impianti e non è assoggettato a ritenuta del 4% ai sensi dell’art. 28 del D.P.R. 600/73. Inoltre, in quanto privo dell’elemento sinallagmatico, è da considerarsi fuori del campo di applicazione dell’I.V.A. e conseguentemente non vi è obbligo di emissione fattura.
Gli importi dell’incentivo sono erogati al netto del corrispettivo, di cui all’art. 17 del D.M. 28 dicembre 2012, per la copertura dei costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività di verifica tecnico-amministrativa, dei controlli e, più in generale, di tutte le attività finalizzate all’erogazione degli incentivi svolte dal GSE e dall’ENEA.
Tale corrispettivo è calcolato in misura pari all’1% del valore del contributo totale riconosciuto, con un massimale pari a 150 €, ed è trattenuto come somma a valere sulle rate annuali. 
Il corrispettivo è assoggettato ad I.V.A. ad aliquota ordinaria ed è oggetto di fatturazione da parte del GSE. La fattura emessa è resa disponibile sul Portaltermico.

Come deve essere redatto il certificato di smaltimento del generatore sostituito e chi deve rilasciarlo? 

24/07/2013. L’effettivo smaltimento del generatore sostituito deve essere documentato, ai sensi dell’art. 7, comma 6, del D.M. 28 dicembre 2012, mediante presentazione del certificato del corretto smaltimento del generatore o di un documento analogo attestante che il generatore è stato consegnato a un apposito centro per lo smaltimento.
In alternativa, deve essere fornita evidenza del ritiro e dello smaltimento del generatore di calore sostituito nella fattura del fornitore del nuovo generatore o nella fattura di altro operatore professionale. 
La documentazione comprovante lo smaltimento dovrà essere riconducibile al generatore sostituito e/o all’intervento per cui è richiesto l’incentivo. La fattura deve pertanto riportare la targa del generatore sostituito e/o il codice fiscale del Soggetto Responsabile e/o i riferimenti dell’immobile oggetto di intervento.

Quali sono i requisiti di conformità alla normativa tecnica da rispettare per i collettori solari e i sistemi solari non a concentrazione?

24/07/2013. I collettori solari devono essere dotati dell’attestato di conformità alla norma UNI EN 12975 e rispettare i requisiti minimi di rendimento definiti nelle Regole Applicative [punto (ii) dei “Requisiti tecnici per accedere all’incentivo” al paragrafo 5.8].
Per gli impianti solari termici prefabbricati (factory made), i cui pannelli non siano dotati dell’attestato di conformità alla norma UNI EN 12975, occorre presentare l’attestazione di conformità alla norma UNI EN 12976. Tali impianti devono inoltre rispettare il requisito sulla producibilità minima definito nelle Regole Applicative [punto (iii) dei “Requisiti tecnici per accedere all’incentivo” al paragrafo 5.8].

L’Intervento previsto dall’art. 4, comma 2, lettera b (2.B - sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti utilizzanti generatori di calore alimentati da biomassa) è incentivabile in caso di sostituzione di una caldaia a metano?

24/07/2013. No, il generatore sostituito deve essere alimentato a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio. Per i soli interventi effettuati in aree non metanizzate, esclusivamente dalle aziende agricole che effettuino attività agroforestale, è ammessa agli incentivi la sostituzione di generatori di calore alimentati a GPL.

E’ possibile accedere al meccanismo d’incentivazione del “Conto Termico” per un intervento, tra quelli previsti dall’articolo 4 del D.M. 28 dicembre 2012, realizzato su un edificio già oggetto di interventi per i quali si beneficia del premio, previsto dal Conto Energia per gli impianti fotovoltaici, abbinato a un uso efficiente dell’energia?

24/07/2013. L’intervento può essere ammesso al “Conto Termico” nel solo caso in cui non sia tra quelli già considerati ai fini del riconoscimento del premio per l’uso efficiente dell’energia previsto dal Conto Energia fotovoltaico. 

 

Impianti a gas

Metano

L’apertura di ventilazione può essere messa in alto?

13/01/2012 Secondo la norma 7129/08:

SI, se l’apparecchio installato nel locale è di tipo B (apparecchio con presa d’aria in ambiente e espulsione fumi all’esterno).

NO, se l’apparecchio installato nel locale è di tipo A (apparecchio con presa d’aria in ambiente e espulsione fumi nel medesimo ambiente es. scaldacqua a gas) o è un apparecchio di cottura o il gas impiegato è GPL. In tal caso l’altezza massima da terra dell’apertura di ventilazione deve essere 30 cm.

Se l’apparecchio installato nel locale è di tipo C non serve l’apertura di ventilazione.

Si può entrare direttamente nell'edificio con il tubo interrato?

20/06/2013 . NO se il tubo è in polietilene (PE) perchè il PE non può essere installato all'interno dell'edificio. In tal caso il tubo deve fuoriuscire all'esterno, prima della parete perimetrale dell'edificio, in un pozzetto o direttamente dal pavimento (4.3.1.3 UNI 7129/08).

SI se la tubazione interrata è metallica, acciaio o rame, a condizione che venga realizzato un pozzetto ispezionabile non ermetico all'esterno, immediatamente prima di entrare nell'edificio. Questo pozzetto serve per lo sfiato della guaina di attraversamento della parete perimetrale sigillata dall'interno e, se la tubazione metallica interrata è più lunga di 3 metri, per alloggiare il giunto dielettrico, poiché non è possibile effettuare giunzioni meccaniche o filettate interrate (4.5.1.3.8 UNI 7129/08).

E' obbligatoria la guaina o il rivestimento per le tubazioni interrate?

20/06/2013 . NO se il tubo è in polietilene.

SI se la tubazione interrata è metallica, acciaio (4.5.1.3.5 UNI 7129/08) o rame (4.5.1.3.6 UNI 7129/08).

Il tubo del gas può passare all'interno di un camino o di una canna fumaria?

09/07/2013. NO non è consentita la collocazione delle tubazioni del gas nei camini e canne fumarie e neanche nell'intercapedine fra il canale dei fumi intubato e il camino in laterocemento. La posa è vietata  anche nelle asole tecniche (come per es. camini e canne fumarie dismessi/e) utilizzate per lo scarico dell'immondizia, nei vani ascensori, nelle aperture di ventilazione e nelle strutture destinate a contenere servizi elettrici e telefonici (4.4.2.8 UNI 7129/08).

Quando è obbligatorio installare il giunto dielettrico?

12/06/2013 Il giunto isolante monoblocco (giunto dielettrico) è obbligatorio (4.5.1.3.7 UNI 7129/08) nel caso di:

  • Tratti interrati 
  • Tubazioni metalliche (acciaio, rame, ecc.)
  • Lunghezza maggiore di 3 m

Il giunto deve essere messo all'uscita dal terreno fra i 30 e i 50 cm da terra. 

Il giunto NON è obbligatorio nel caso di tubazioni interrate di polietilene di qualsiasi lunghezza, purché il tratto interrato di tubazione metallica riguardi solo il collegamento alla tubazione in polietilene, cioè il giunto di transizione.

Il tubo di acciaio si può curvare?

13/01/2012 Si.

Il rubinetto d’inizio può essere montato dopo un raccordo anziché sul contatore?

13/01/2012 No.

Il PVC è un materiale autoestinguente?

24/07/2012 Si.

Il PP è un materiale autoestinguente?

24/07/2012 Si.

In una rete del gas, che deve alimentare più utenze sono consentite diramazioni nel tratto interrato in polietilene?

13/02/2012 Sia nella 7129 che nel DM 12/4/96, non vi è nessuna controindicazione a ciò , basta che le giunzioni siano esclusivamente saldate e rispettare le prescrizioni relative al materiale (polietilene è OK fuori l’edificio).

L'unico accortezza è che il rubinetto generale, il quale deve essere posto prima di qualsiasi diramazione, va posizionato prima del tratto interrato purché il rubinetto generale sia ubicato all’interno dell’alloggio in spazi di esclusiva pertinenza (balconi, cortili, giardini, ecc.).

E’ possibile eseguire una giunzione sotto traccia?

24/09/2012 Si, a patto che sia saldata con brasatura dolce o forte (4.5.5.8 UNI 7129/08). La brasatura dolce però è limitata agli impianti con apparecchi inferiori a 35 kW sia a vista che sotto traccia (4.3.1.2.1 UNI 7129/08).

Serve una scatola di ispezione all’ uscita del tubo da dentro casa verso l’ esterno?

24/09/2012 No basta la guaina di attraversamento.

Serve la guaina sotto traccia per i tubi in rame e multistrato?

24/09/2012 Serve in due casi: se il muro è composto da mattoni forati, o pur non essendo di questo materiale c’è accanto i tubi dell’ acqua. Se il muro è composto da mattoni pieni (90% dei casi) basta mettere all’esterno del tubo 2 cm di malta.

Si può passare con un tubo gas a vista  all’ interno di una cantina o locale seminterrato?

08/11/2012 Si a patto che non sia un locale a rischio incendio (vedi sotto). Nel caso di locale non aerato o non aerabile non è possibile effettuare giunzioni filettate e meccaniche (a stringere) (4.2.2.9 UNI 7129/08).

Quali sono i locali a rischio incendio?

12/06/2013 Sono le attività o luoghi soggetti a normativa specifica relativa alla prevenzione incendi ed in generale:  

Se il locale seminterrato non presenta nessun tipo di areazione che tipo di giunzioni si possono eseguire?

08/11/2012 Si possono eseguire giunzioni a brasatura dolce a patto sempre che sia un locale non a rischio incendio altrimenti oltre alla guaina metallica bisogna effettuare una brasatura di tipo forte (4.4.1.4 UNI 7129/08).

Può essere installato un apparecchio di portata termica nominale non maggiore di 35 kW in un locale confinante con un autorimessa?

03/12/2012 Si, a patto che la comunicazione sia protetta da porte aventi caratteristiche di resistenza al fuoco E120. Mentre per il GPL è vietata la comunicazione.

La cassetta del gas la deve mettere il cliente o la società di vendita (Es. GDF, ecc)?

13/12/2012 La deve mettere il cliente.

Quando c’è una muraglia posso installare la cassetta del gas?

13/12/2012 Si a patto che si realizzi una nicchia intonacata affinché non si possano creare infiltrazioni nell’intercapedine dei muri e quindi sacche di gas nelle strutture murarie. In questo caso si può anche evitare la cassetta ed installare semplicemente lo sportello.

Il multistrato può essere installato all’esterno dell’abitazione?

13/12/2012 Si in modalità di posa interratta o all’interno di canalette con coperchio rimovibile (per consentire eventuali ispezioni e manutenzioni) purché protetto dai raggi UV. Tale protezione si può ottenere mediante un coperchio chiuso e aerato oppure con coperchio grigliato e tubo protetto da guaina.

Il polietilene si può installare all’interno del’edifico?

13/12/2012 NO. E’ vietata la posa si tubazioni di polietilene all’interno del perimetro del corpo dell’edificio .

Si possono usare i raccordi a pressare sotto traccia?

13/12/2012 . No tali raccordi come le giunzioni meccaniche e filettate devono essere a vista o inserite in apposte scatole ispezionabili a tenuta nella parte murata e con coperchio non a tenuta verso l’ ambiente (4.5.5.8 UNI 7129/08).

Può passare un tubo sottotraccia in un garage?

04/04/2013 . Si a patto che si rispettino le prescrizioni relative alla posa sottotraccia

La caldaia si può installare nella cucina?

09/04/2013. Si purché non si trovi sulla proiezione verticale del piano cottura. Nel caso ci sia un camino la caldaia deve essere di tipo C a prescindere che si trovi nel vano cucina o in altro ambiente. Un’ulteriore prescrizione da rispettare per la caldaia è la distanza di rispetto dai contatori enel o gas di 1,5 m.

Installando una caldaia a gas di tipo C, che aperture bisogna fare?

15/04/2013. Essendo una caldaia di tipo C la ventilazione non è necessaria, inoltre se all’interno del vano sono presenti finestre o porte che confinano con l’esterno si può evitare di fare anche l’apertura di aerazione. Invece nel caso in cui non vi sono porte e finestre che confinano con l’ esterno si crea una apertura di aerazione secondo i soliti criteri.

 

Gpl

Come si calcola la portata di GPL in kg/h?

20/03/2012 Apparecchi di cottura

Si divide la potenza per il pcs gpl (circa 28 kWh/mc ) ottenendo la portata del gpl gassoso in mc/ora moltiplica per la massa volumica del gpl gassoso ( circa 2 kg/mc ) si hanno i kg/h cercati (es. per 100 kW è circa 7 kg/h). Praticamente bisogna dividere la potenza per:

GPL mc/h = kW / 28 (circa)                                         GPL kg/h = kW / 14 (circa)

Altri Apparecchi

Si divide la potenza per il pci gpl (circa 25 kWh/mc ) ottenendo la portata del gpl gassoso in mc/ora moltiplica per la massa volumica del gpl gassoso ( circa 2 kg/mc ) si hanno i kg/h cercati (es. per 100 kW è circa 8 kg/h). Praticamente bisogna dividere la potenza per:

GPL mc/h = kW / 25 (circa)                                         GPL kg/h = kW / 12,5 (circa)

 

Lavori Pubblici

Quanto vale il DURC?

08/07/2012. Per i lavori privati in edilizia, la validità del DURC è di tre mesi dalla data del rilascio ed il DURC può essere utilizzato per tutti i lavori edili privati effettuati dall'azienda durante il periodo di validità del certificato.
Ha invece validità mensile il DURC rilasciato per i benefici normativi e contributivi, concessi da Enti/P.A. diversi da Inps e Inail e per le agevolazioni/finanziamenti/sovvenzioni pubbliche.
Per gli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, nonchè nel caso di servizi/attività in convenzione o in concessione, la validità è trimestrale ed è relativa allo specifico appalto ed alla fase per la quale il DURC è stato richiesto (stipula del contratto, pagamento di SAL, collaudo, etc.).
In particolare, ha validità trimestrale il DURC rilasciato ai fini:

  • della verifica della dichiarazione sostitutiva
  • dell'aggiudicazione
  • della stipula del contratto
  • dei pagamenti degli stati di avanzamento lavori (SAL) e delle prestazioni relative a servizi e forniture (fatture)
  • dell'acquisizione in economia di soli beni e servizi con il sistema dell'affidamento diretto
  • dell'attestazione SOA
  • dell'iscrizione all'albo fornitori

Il DURC rilasciati ai fini della verifica della dichiarazione sostitutiva e dell'aggiudicazione possono essere utilizzati anche per la stipula del contratto, se sono ancora in corso di validità.
Il DURC rilasciato ai fini dell'acquisizione in economia di beni e servizi con affidamento diretto, durante il periodo di validità trimestrale, può essere utilizzato nei confronti di più stazioni appaltanti, a condizione che l'oggetto della prestazione resa nel contratto sia il medesimo (la finalità è quella di semplificare le operazioni di affidamento e pagamento di questi contratti pubblici che hanno complessità tecnica e rilevanza economica minori).

Ha inoltre validità trimestrale il DURC rilasciato per l'attestazione SOA e per l'iscrizione all'albo fornitori.
Un DURC richiesto per una determinata finalità, indicata sullo stesso certificato, non può essere utilizzato in un ambito applicativo diverso da quello per cui è stato emesso. Pertanto, è da ritenersi illegittimo l'uso, nei contratti pubblici, di un DURC rilasciato per altre tipologie (es. lavori privati in edilizia, agevolazioni, finanziamenti e sovvenzioni).

Fermo restando l'obbligo di acquisire il DURC per ogni singola fase dell'appalto, qualora tra la stipula del contratto ed il primo pagamento o tra due successivi pagamenti intercorra un periodo superiore a 6 mesi, deve essere richiesto comunque un nuovo DURC allo scadere dei 180 giorni (e non allo scadere del DURC precedentemente emesso).

Se invece tra le due fasi del contratto intercorre un periodo inferiore ai 6 mesi, il nuovo DURC dovrà essere richiesto solo in occasione della fase successiva (ancorchèé quello precedente sia già "scaduto").

  

Prestazioni energetiche dell'edificio

Quali sono gli obblighi di legge previsti per per le prestazioni energetiche dei nuovi edifici?

14/06/2013 In lavorazione.

Da quando è obbligatorio produrre il 50% dell'acqua calda con fonti rinnovabili?

14/06/2013 L'obbligo è stato introdotto dal DL 311/2006 entrato in vigore il 02/02/2007 ma di fatto non son sono stati dati gli strumenti per rendere applicativi questi obblighi per i quali si rimandava a successivi decreti di cui all'art. 4 comma 1 del DL 192/2005. Allo stesso modo il DPR 59/2009 ha ribadito l'obbligo di produrre il 50% del fabbisogno di energia primaria per l'ACS da fonti rinnovabili nell'art. 4 comma 22 nel caso di edifici di nuova costruzione o in occasione di nuova installazione di impianti termici o di ristrutturazione degli impianti termici esistenti. Successivamente il DL 28/2011 ha abrogato questo comma con l'art. 11 comma 5 il quale è meno restrittivo del 59/09 in quanto pone l'obbligo solo per edifici nuovi e ristrutturazioni rilevanti e non per ristrutturazione di impianto termico. A quella data risultavano tuttavia ancora assenti le metodologie di calcolo standardizzate a livello nazionale. Con la pubblicazione della 11300 parte 4, il 10/05/2012, possiamo dire che a partire da maggio 2012 è stato reso operativo a tutti gli effetti l'obbligo su tutto il territorio nazionale di produrre il 50% dell'ACS da forti rinnovabili imposto in ultimo dal DL 28/2011 nell'art. 11 comma 1. L'allegato 3 dello stesso DL 28/2011 recita:

"Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, del 50% dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria e delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l'acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento:
a) il 20 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio é presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio é presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50 per cento quando la richiesta del pertinente titolo edilizio é rilasciato dal 1° gennaio 2017."

 

Impianti Termici

Può scaricare una caldaia a camera stagna in una canna collettiva ramificata con caldaie a camera aperta?

11/12/2015 

No. Secondo la UNI 7129 parte 3 questo è vietato, ma è consentito effettuare in alternativa, comune e condominio permettendo, uno scarico a parete nei casi previsti dall'art. 14 comma 9 del D.lgs. 102/2014. E' inoltre vietato collegare ad una canna collettiva ramificata caldaie di tipologia diversa (cioè non similari secondo la definizione della UNI 7129) quali ad esempio convenzionali ed a condensazione, ecc. 

 

Che cosa si intende per impianto termico?

Un impianto termico è un impianto tecnologico destinato alla climatizzazione estiva ed invernale degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari o alla sola produzione centralizzata di acqua calda per gli stessi usi, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore, nonché gli organi di regolazione e di controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento, mentre non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, radiatori individuali, scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 15 kW. Gli impianti termici possono essere autonomi (scaldano un solo alloggio) o centralizzati (scaldano più alloggi). Inoltre sono considerati impianti termici anche: le termocucine, i termocaminetti, le sottostazioni di teleriscaldamento, le caldaie a legno, a cippato, pellets…

Che cosa si intende per caldaietta?

Quelle che vengono normalmente definite caldaiette, sono impianti termici di potenzialità inferiore ai 35 kW adibiti generalmente solo al riscaldamento o al riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria di una sola unità immobiliare.

Che cosa si intende per impianto termico non utilizzato?

L’impianto termico è considerato inattivo (non soggetto a manutenzione, prove fumi, ecc…) solo se è palesemente non funzionante. Per esempio si considera inattivo un impianto

alimentato a gas di rete il cui contratto con il distributore del gas sia stato disdetto, oppure sia scollegato (la caldaia non può in nessun modo essere messa in funzione). Attenzione però a quando lo si ripristina, bisogna immediatamente effettuare le manutenzioni periodiche.

Chi è il responsabile dell’esercizio e della manutenzione della caldaietta dell’alloggio in cui risiedo?

Il Responsabile dell’impianto termico si identifica con l’occupante dell’alloggio a qualunque titolo sia esso il proprietario, il locatario, l’usufruttario ecc.. Costui può delegare tale responsabilità ad un terzo che assume la figura di Terzo Responsabile.

La pressione di targa (di taratura) di una valvola di sicurezza è effettiva o assoluta?

13.06.2013 Effettiva, per ricavare la pressione assoluta bisogna aggiungere la pressione atmosferica pari a circa 1 bar. Questo dato è importante per il dimensionamento del vaso di espansione dove entrano in gioco le pressioni assolute.

Quando è obbligatorio scaricare a tetto e quando si può scaricare a parete?

Gli impianti termici siti negli edifici costituiti da più unità immobiliari, qualora oggetto di nuovi interventi, devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti di combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione legislativa e dalla normativa tecnica vigente, nei seguenti casi: 

  • nuove installazioni di impianti termici, anche se al servizio delle singole unità immobiliari; 
  • ristrutturazioni di impianti termici centralizzati; 
  • ristrutturazioni della totalità degli impianti termici individuali appartenenti ad uno stesso edificio; 
  • trasformazioni da impianto termico centralizzato a impianti individuali. 

Qualora si installi un singolo generatore di calore a gas a condensazione, i cui prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh è possibile scaricare a parete nei seguenti casi: 

  • singola sostituzione di caldaia che precedentemente scaricava in canna collettiva ramificata; 
  • singola sostituzione di caldaia che precedentemente scaricava a parete, anche se al servizio di una singola unità immobiliare; 
  • singolo distacco dall’impianto termico centralizzato; 
  • nuove installazioni di impianti termici individuali in edificio assoggettato dalla legislazione nazionale o regionale vigente a categorie di intervento di tipo conservativo, precedentemente mai dotato di alcun tipo di impianto termico, a condizione che non esista camino, canna fumaria o sistema di evacuazione fumi funzionale ed idoneo, o comunque adeguabile allo scopo; 
  • singole ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio, funzionali ed idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione.

 

Detrazione Fiscale

Link ufficiale per Domande e Risposte dell'Enea - http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/faq.pdf 

Per gli interventi già iniziati prima del 06/06/2013 come si fa a sapere se si rientra nella detrazione del 55 o del 65%?

10/06/2013. Fa fede la data del bonifico. Ciò vuol dire che se io ho fatto un acquisto prima del 06/06/2013 ma il bonifico lo faccio dopo questa data la detrazione sarà del 65% altrimenti se l'ho fatto prima, sarà del 55%. Nel caso di diverse fatture riguardanti lo stesso intervento quelle per cui il bonifico è stato effettuato prima del 06/06/2013 potranno essere detratte del 55% le altre i cui bonifici sono stati effettuati a partire dal 06/06/2013 saranno detratte al 65%. Pertanto in conclusione fa fede la data del bonifico non quella della fattura. Va ricordato che negli interventi previsti con la detrazione al 65% non fanno parte le pompe di calore.

 

Edilizia

Bisogna fare la comunicazione di fine lavori per interventi di edilizia libera realizzati con CIL?

04/06/2013. IL’art. 6 D.P.R. 380/2001 “Testo unico dell’edilizia”, come riscritto dalla Legge 73/2010, non prevede alcuna formale comunicazione di fine lavori da depositare presso l’Amministrazione Comunale.

Che titolo abilitativo serve per l'installazione di pannelli solari nei centri storici (zona A)?

27/06/2013. Il titolo necessario è la SCIA ovvero Segnalazione Certificata di Inizio Attività. 

Qual è la la differenza tra Autorizzazione Paesaggistica Ordinaria e Semplificata?

11/06/2013. A seconda del tipo di intervento e della zona in cui esso si realizza possiamo distinguere  due tipi di autorizzazione:

1) L'autorizzazione paesaggistica Semplificata

• Viene presentata per interventi di lieve entità, elencati nell'allegato I del DPR 139/2010;
• ha il termine di conclusione del procedimento di 60 giorni;
• è immediatamente efficace;
• ha validità di cinque anni

2) L'autorizzazione paesaggistica Ordinaria 

• Viene presentata per tutti gli altri tipi di interventi
• ha il  termine di conclusione del procedimento di 105 giorni;l 
• è immediatamente efficace (Legge n. 106 del 12.07.2011)
• ha validità di cinque anni

Qual è la la differenza tra Autorizzazione Paesaggistica ed Accertamento di compatibilità Paesaggistica?

11/06/2013. L'autorizzazione paesaggistica è quella acquisita preliminarmente al titolo edilizio (SCIA, CIL, Permesso di Costruire, ecc) e può seguire un procedimento ordinario (disciplinato dall'art. 146 del D.Lgs 42/2004 ed in vigore dal 01.01.2010), oppure un procedimento in forma semplificata (introdotto dal D.P.R. 09.07.2010 n. 139 per gli interventi di lieve entità, in vigore dal 10.09.2010). L'autorizzazione paesaggistica è valida per 5 anni dalla data di rilascio e sono soggette a tale autorizzazione anche le varianti in corso d'opera (da acquisirsi prima della realizzazione delle opere).

In campo di tutela paesaggistica, la possibilità di sanare opere realizzate in assenza o in difformità dell'autorizzazione paesaggistica rilasciata, viene denominata Accertamento di compatibilità paesaggistica e si limita ai soli Interventi previsti dagli artt. 167 e 181 del "Codice dei Beni culturali e del paesaggio".

E' importante notare che mentre per l'esito della autorizzazione paesaggistica vi sono dei tempi massimi entro cui la soprintendenza può esprimere il parere (25gg per la semplificiata e 60gg per l'ordinaria), trascorsi i quali vale la regola del silenzio assenso, questo non vale per l'accertamento di compatibilità che non ha termini prestabiliti.

Qual è la documentazione vigente da consultare per sapere se una zona è vincolata?

11/06/2013. Nel caso in cui sia stato approvato il P.U.G - Piano Urbanistico Generale ai sensi L.R. 20/2001 - la documentazione da consultare è quella contenuta nella parte strutturale dello stesso P.U.G. 

Nel caso il Comune  abbia ottemperato ad una delle procedure previste dalla art. 5.05 'primi adempimenti' e/o dall'art 5.06 'adeguamento degli strumenti urbanistici' dalle N.T.A. del P.U.T.T./p, la documentazione da consultare risulta quella contenuta nei relativi elaborati. 
Nei restanti casi la documentazione da consultare è quella contenuta nel P.U.T.T./p come approvato con D.G.R. 1748/2000.

Quando non è necessario richiedere l'Autorizzazione Paesaggistica?

11/06/2013. L'Autorizzazione Paesaggistica non è necessaria nei casi indicati all'art. 149 del D.Lgs. 42/2004 per i territori vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e all'art. 5.02 del N.T.A. del P.U.T.T./p. per i territori vincolati esclusivamente dal P.U.T.T./p.

Che cos'è il P.U.T.T./p Puglia?

11/06/2013. Il Piano Urbanistico Territoriale Tematico “Paesaggio” (PUTT/P), in adempimento di quanto disposto dall’art.149 del D.vo n.490/29.10.99 e dalla legge regionale 31.05.80 n.56, disciplina i processi di trasformazione fisica e l'uso del territorio allo scopo di: tutelarne l'identità storica e culturale, rendere compatibili la qualità del paesaggio, delle sue componenti strutturanti, e il suo uso sociale, promuovere la salvaguardia e valorizzazione delle risorse territoriali.

Dove si possono consultare gli elaborati cartografici del P.U.T.T./p?

11/06/2013. Le copie cartacee della documentazione approvata con D.G.R. 1748/2000 nonchè degli adempimenti/adeguamenti comunali sono presenti presso gli uffici tecnici comunali.

Inoltre sul SIT Puglia sono  disponibili i servizi di consultazione ( link1 link2) e di download ( Cartografia P.U.T.T./p Informatizzata Cartografia P.U.T.T./p Originale) dedicati al P.U.T.T./p, oltre che l'accesso alla documentazione approvata con D.G.R. 1748/2000( link ).
Si sottolinea che le componenti informatizzate (vettoriali relativi a A.T.D. relativi a sistema botanico vegetazionale, sistema gemorfologico , sistema storico culturale e strati afferenti ad altre aree tutelate, raster georiferiti relativi ad A.T.E. e sistema geomorfologico) rese disponibili sono elaborazioni realizzate a partire dai dati approvati e, pertanto, non hanno alcun valore di ufficialità.

E' necessario acquisire il parere della Commissione Locale per il Paesaggio nell'ambito dei provvedimenti di Autorizzazione paesaggistica semplificata ai sensi del D.P.R. 9 luglio 2010, n. 139?

11/06/2013. Per le Autorizzazione Paesaggistiche semplificate ai sensi di quanto stabilito dal D.P.R. 9 luglio 2010, n. 139 (art. 4, comma 12) e dalla L.R. 20/2009 (art. 10, comma 2), come modificata dalla L.R. 28/2012, il parere della Commissione Locale per il Paesaggio è da ritenersi facoltativo. In ogni caso è necessario la proposta di accoglimento della domanda trasmessa dall'ente delegato alla soprintendenza ai sensi del comma 6, art. 4 del D.P.R. 139/2010, contenga un motivato parere istruttorio sulla compatibilità paesaggistica dell'opera.

E' necessario acquisire il parere della Commissione Locale per il Paesaggio nell'ambito dei provvedimenti di accertamento della compatibilità paesaggistica ex art. 167-181?

11/06/2013. In ottemperanza a quanto disposto dal terzo comma dell'art. 148 del D. Lgs. n. 42/2004 le Commissioni Locali per il Paesaggio "[...] esprimono pareri nel corso dei procedimenti autorizzatori previsti dagli art.146, comma 7 , 147 e 159". Pertanto, le Commissioni Locali per il Paesaggio sono tenute ad esprimere il proprio parere in ordine al rilascio ex ante delle autorizzazioni paesaggistiche, e non nell'ambito del cosiddetto "accertamento di compatibilità paesaggistica" di cui al comma 4 dell'art.167 del D. Lgs. n. 42/2004. Infatti, è utile notare che gli interventi di cui all'art. 167 rientrano necessariamente, per tipologia, tra gli interventi di lieve entità per i quali, in ogni caso, il parere della Commissione Locale per il Paesaggio è da ritenersi facoltativo ai sensi di quanto stabilito dal D.P.R. 9 luglio 2010, n. 139, all'art. 4, comma 12  e dalla L.R. 20/2009, art. 10, comma 2, come modificata dalla L.R. 28/2012.

 

Fotovoltaico

Con che criterio si suddividono i moduli in stringhe?

18/01/2012. In modo da massimizzare il rendimento dell’inverter. Questa verifica si può fare manualmente o attraverso i configuratori forniti dai produttori di inverter.

Qual'è la configurazione delle stringhe che permette di ottenere la massima efficienza dell'inverter?

06/06/2013. L’ottimizzazione della configurazione parte dall’analisi della curva di efficienza dell’inverter. Il grafico riporta l’andamento dell’efficienza di conversione dell’inverter in funzione della tensione di ingresso (asse X) e della potenza di uscita (asse Y, potenza di uscita normalizzata rispetto alla potenza nominale dell’inverter). L’efficienza di conversione (che ha un andamento “piatto” al variare della potenza di uscita), risente in maggiore misura del valore di tensione di ingresso a cui l’inverter è chiamato a lavorare. Infatti, una volta fissata la tensione di ingresso dell’inverter, dipendente dal collegamente serie-parallelo dei moduli, l’efficienza di conversione dell’inverter rimane praticamente costante in un range molto ampio di potenza di uscita. Per quanto detto, quindi, diventa necessario fare in modo che la tensione del generatore fotovoltaico nel punto di massima potenza “tipico” sia il più possibile prossima alla tensione di ingresso nominale dell’inverter. Questo si ottiene scegliendo una configurazione del generatore fotovoltaico in modo tale che il valore della Vmp (tensione alla massima potenza) a temperatura ambiente sia il più possibile vicino alla tensione di ingresso nominale dell’inverter. La tensione di ingresso nominale dell’inverter è, infatti, il valore di tensione di ingresso alla quale l’inverter ha la massima efficienza di conversione.

Quali sono gli effetti dell’ombreggiamento in un impianto fotovoltaico?

18/01/2012. Quando si verifica un ombreggiamento su  uno o più moduli fotovoltaici, nonostante la presenza del diodo by-pass all’ interno di essi che consente l’ esclusione dei moduli ombreggiati,intacca anche se in maniera non eccessiva la produzione di energia.

Un possibile miglioramento dell'efficienza dell'impianto si può ottenere mediante l’ utilizzo di convertitori con algoritmo MPPT.

Conviene collegare le stringhe in parallelo o indipendenti sugli inverter Aurora?

06/06/2013. Premesso che la configurazione delle stringhe, ovvero il collegamento serie parallelo dei moduli, va valutata con l'apposito configuratore disponibile al link http://it.power-one.com/renewable-energy/designers, tuttavia con riferimento agli inverter di stringa Aurora possiamo dire quanto segue.

Innanzitutto bisogna dire che la configurazione indipendente dei canali di ingresso è obbligatoria quando il generatore fotovoltaico non è omogeneo dal punto di vista dell'installazione di pannelli, per esempio le 2 stringhe sono una da 8 moduli e l'altra da 10 oppure una è parzialmente ombreggiata in molte ore del giorno e l'altra no o ancora una è rivolta a est e l'altra a ovest, ecc. L'impostazione canali MPPT in parallelo è obbligatoria, invece,  quando si deve connettere una sola stringa o quando si devono connettere tre stringhe due delle quali eccedono la potenza permessa sul singolo canale. 

Se non ci si trova in questi casi la scelta in grandi linee può essere fatta in questo modo:

Canali indipendenti se in esercizio le 2 stringhe si possono trovare a lavorare in condizioni diverse per esempio una stringa è ombreggiata alla mattina e l'altra al tramonto, vi è la presenza di una canna fumaria che interessa solo una delle stringhe e cose simili;

Canali paralleli quando ci sono problemi di superamento di potenza sul singolo canale o le stringhe sono omogenee e operano praticamente nelle medesime condizioni. In quest'ultimo caso è da preferire la configurazione parallelo perché riduce le perdite legate al fenomeno del Mismatching, vedi glossario FV.

In entrambi i casi vale comunque la regola che e i limiti di tensione/corrente/potenza dei singoli MPPT devono essere sempre rispettati.

Il differenziale da inserire sul lato CA di un impianto FV di che tipo deve essere?

05/06/2013. Nel caso in cui il sistema fotovoltaico (cioè il circuito elettrico dei moduli non le masse tipo le strutture di sostegno) sia isolato da terra è consigliato utilizzare un differenziale di tipo A. Diversamente se il sistema fotovoltaico è messo a terra bisogna utilizzare un differenziale di tipo B.

Nel caso si utilizzino moduli con classe di isolamento 2 e inverter Aurora senza trasformatore di isolamento, la casa costruttrice dell'inverter specifica che nessun polo del generatore deve essere collegato a terra e che l'inverter invece deve essere obbligatoriamente collegato a terra. Per quanto riguarda la tipologia di differenziale, per impianti fino a 12 kW, con questi componenti si consiglia un differenziale di tipo A da 300mA.

Il differenziale da inserire sul lato CA di un impianto FV è obbligatorio e dove bisogna metterlo?

05/06/2013. Nel caso in cui ci si colleghi a valle del differenziale generale DG dell'abitazione è sufficiente inserire un magnetotermico nel quadro CA fra contatore di produzione e differenziale generale DG dell'abitazione. 

Qualora invece si opti per collegare l'impianto fotovoltaico direttamente con il contatore Enel bidirezionale e pertanto non a valle del differenziale generale, perché non si vuole arrivare nel quadro di casa o altro motivo, allora bisogna mettere necessariamente un differenziale fra contatore di produzione e contatore di fornitura, che in questo caso può essere anche da 300mA, purché coordinato con la terra dell'impianto, per limitare interruzioni di funzionamento dell'impianto fotovoltaico.

Conviene dividere l’impianto in più stringhe quando una parte è parzialmente ombreggiata?

18/01/2012. Si, conviene farlo per una maggiore produzione di energia. Questo risulta essere un operazione eccellente se ad ogni stringa si applica un inverter, o l'inverter pur essendo unico a canali MPPT indipendenti.

Si possono installare i moduli fotovoltaici capovolti, ovvero con la scatola di giunzione in basso?

30/05/2013. Si, a meno di prescrizioni specifiche del costruttore dei moduli.

Bisogna collegare la messa a terra negli impianti fotovoltaici?

30/05/2013. La norma CEI 82-4 prevede, indipendentemente dalla classe di isolamento dei componenti, la messa a terra delle masse metalliche (cornici dei moduli fotovoltaici, struttura di supporto, ecc.), la norma CEI 64-8 non consente la messa a terra delle parti metalliche dei componenti elettrici di Classe II.  Se quindi tutti i componenti sono dotati di doppio isolamento o rinforzato è vietata la messa a terra delle masse, ed è quello che normalmente si deve fare. I moduli di classe II quindi non richiedono collegamento verso terra. La messa a terra delle cornici dei moduli è riassunta nella figura a fianco riportata.

Le strutture metalliche a supporto dei pannelli invece sono da collegare a terra, come tutti i supporti, con capicorda e cavo fino al pozzetto solo nel caso in cui siano a contatto con componenti non di classe II. Non è consigliabile realizzare un impianto di terra separato, in quanto potrebbe trovarsi a potenziale diverso rispetto a quello dell’impianto elettrico introducendo differenze di potenziale pericolose. Se si vuole o si può solo costituire un impianto separato bisogna collegare quest’ultimo all’impianto esistente; ciò è la cosa migliore per l’equipotenzializzazione ma anche per il rischio di guasti meccanici. Realizzando un anello si ha la sicurezza che interrompendo uno dei due impianti si possa comunque usufruire dell’altro.

Che tipo di comunicazione bisogna fare nel momento in cui viene sostituito l’ inverter di un qualsiasi impianto fotovoltaico e di una qualsiasi potenza ?

27/04/2012. Bisogna effettuare 2 comunicazioni: una all’ enel e l’ altra al gse. Per quanto riguarda la comunicazione all’ enel è necessario inviare un fax con tutti i dati necessari, specificando principalmente il nuovo tipo di inverter e verificarne che quest’ ultimo sia inserito nella tabella degli inverter certificati enel. Mentre per quanto riguarda il GSE bisogna comunicarlo all’ interno del loro portale. Naturalmente ogni singolo cliente GSE avrà un suo nome utente e password per poter accedere in qualsiasi momento. L’ operazione va eseguita in questo modo: accesso al portale con nome utente e password, in seguito si aprirà un finestra con i dati del cliente e bisognerà cliccare sopra il cognome facendo si che si apra un ulteriore pagina. Per poter proseguire andare sulla voce FV-SR che si trova circa a metà pagina e successivamente selezionare di quale conto energia si fa parte. Una volta fatto ciò andare nuovamente sulla voce conto energia comparsa in alto a sinistra e cliccare l’ opzione segnalazione guasti e furti. Adesso si aprirà una pagina in cui si può comunicare la sostituzione dell’ inverter: si scarica il file excel  “Modello elenco convertitori 2003” presente all’ interno della pagina, in cui  sarà possibile inserire i nuovi modelli inverter e la causa per cui si è effettuata la sostituzione. Completato il file è necessario caricarlo sempre all’ interno della stessa pagina in file excel se trattasi di 2° conto energia e in file csv se trattasi di 3° e 4° conto energia. Selezione l’ opzione carica convertitore e l’ operazione è conclusa.  

Qual è la differenza tra impianto mono-sezione e multi-sezione?

14/05/2012. Definizione di impianto Multi-sezione: Impianto fotovoltaico nella titolarità di un solo Soggetto Responsabile, che risponde a tutti i seguenti requisiti:

- ciascuna sezione dell'impianto è dotata di autonoma apparecchiatura di misura dell'energia prodotta;
- il Soggetto Responsabile consente al GSE l'acquisizione per via telematica delle misure rilevate dal Gestore di Rete;

- a ciascuna sezione corrisponde una sola tipologia installativa;

- la data di entrata in esercizio di ciascuna sezione è univocamente definibile e tutte le sezioni entrano in esercizio entro 2 anni dalla data di entrata in esercizio della prima sezione.

Per semplificare N contatori GSE = N sezioni (Dario)

Può fare la domanda di connessione enel  di un impianto fotovoltaico una persona diversa dall’intestatario della bolletta?

10/09/2012. GSE->NO La domanda va fatta obbligatoriamente dall’intestatario della bolletta e del CC (IBAN)

Le soluzioni per questi casi sono:

  1. Fare una voltura del contatore a nome di chi dovrà fare l’impianto FV (I contro sono che dovrà continuare a pagare le bollette chi occupa di fatto la casa pur non essendo intestate a lui, potrebbe non beneficiare più della tariffa residenti e di quella prima casa e poi anche per la spazzatura cambiano le cose)
  2. Fare tutto a nome dell’intestatario della bolletta ed attraverso un atto notarile fare la cessione del credito relativo all’incentivo in conto energia (Si perde il beneficio dell’energia risparmiata.
  3. Fare tutto a nome dell’intestatario della bolletta ed attraverso e fare un conto corrente cointestato che utilizza solo il realizzatore dell’impianto FV (Si perde il beneficio dell’energia risparmiata).

 

Solare Termico

Conto Energia Termico

In zona vincolata quanto può sporgere il pannello dalla linea di corona (balaustra/parapetto del piano di copertura)?

07/02/2013 Secondo le informazioni raccolte presso i comuni del Capo di Leuca la sommità del pannello non deve sporgere oltre la linea di corona. L’aspetto importante tuttavia risulta la non visibilità dei pannelli dalle strade che costeggiano l’abitazione pertanto pare ammessa un’eventuale sporgenza minima di 20-30 cm purché  i pannelli non risultino comunque visibili dalle strade circostanti

 

Sicurezza Cantieri

C'è bisogno di designare il RLS anche in caso di ditte in cui è presente un solo dipendente? Inoltre la comunicazione del RLS all'INAIL deve essere fatta anche da piccole imprese con meno di 15 dipendenti?

08/03/2012. La domanda se deve essere designato il RLS anche nelle aziende che occupano un solo dipendente è piuttosto ricorrente. Si rammenta, intanto, che l’elezione o la designazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) è un diritto-dovere dei lavoratori e non certo un obbligo da parte dei datori di lavoro il quale non può far altro che prendere atto delle decisioni dei suoi lavoratori a volere farsi rappresentare da un lavoratore interno all’azienda per poi comportarsi di conseguenza.

Ai sensi dell’art. 47 del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 la elezione o designazione del RLS è prevista in tutte le aziende o unità produttive e quindi anche in aziende che occupano un solo lavoratore. Essendo questi l’unico dipendente si ritiene sufficiente che lo stesso esprima al suo datore di lavoro mediante una dichiarazione la volontà di assumere le funzioni e di accettare le attribuzioni che il D. Lgs. n. 81/2008 assegna alla figura del RLS. In tal caso il datore di lavoro avvierà il lavoratore alla formazione obbligatoria e comunicherà il suo nominativo all’Inail nei termini previsti dalla legge e secondo le procedure fissate dallo stesso Istituto con la propria Circolare INAIL n. 11 del 12 marzo 2009.

In risposta poi al secondo quesito formulato si precisa che la comunicazione all’Inail deve essere fatta da qualsiasi datore di lavoro indipendentemente dal numero degli addetti e dal rapporto di lavoro.

In assenza di tale dichiarazione da parte del lavoratore di voler assumere la funzione di RLS aziendale il datore di lavoro sarà tenuto, ai sensi dell’art. 48 del D. Lgs. n. 81/2008, a partecipare al Fondo previsto dall’art. 52 dello stesso decreto ed a versare un contributo in misura pari a due ore lavorative annue per ogni lavoratore occupato presso l'azienda ovvero l'unità produttiva (art. 52 comma 2 lettera a) e ad attivare la procedura affinché le funzioni di RLS vengano svolte da un rappresentante dei lavoratori territoriale (RLST) come previsto dal comma 8 dell’art 47 del D. Lgs. n. 81/2008.

Per ricoprire la funzione di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è necessario il possesso di un diploma di scuola media superiore? In una impresa costituita da un titolare, da suo figlio e da suo nipote dipendenti dallo stesso può essere uno di questi due il RLS o esiste una incompatibilità?

08/03/2012. A differenza delle figure del responsabile (RSPP) o dell’addetto al servizio di prevenzione e protezione (ASPP) per i quali è richiesto dall’art. 32 comma 2 del D. Lgs. n. 81/2008 almeno un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore, per ricoprire la funzione di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza non è necessario alcun titolo di studio ma è sufficiente solo che questi sia un lavoratore dell’azienda.

Non esiste, inoltre, alcuna incompatibilità fra il RLS ed il figlio o il nipote del titolare da cui dipendono essendo richiesto che il RLS sia solo un lavoratore dell’azienda.

Per i lavoratori autonomi è obbligatoria la nomina del medico competente?

04/04/2012. E’ obbligatoria per tutte le aziende che hanno dipendenti esposti a rischi specifici: in edilizia è obbligatoria sempre.

Quindi per i lavoratori autonomi la nomina non è obbligatoria ma facoltativa.

Per i lavoratori autonomi è obbligatorio il POS?

04/04/2012. NO

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